Presunta aggressione nel post Gelbison-Atletico Uri, la denuncia del club sardo
La denuncia da parte dell'Atletico Uri, apparsa sui canali social del club sardo, in merito ad una presunta aggressione verificatasi nell'intervallo del match contro la Gelbison:
"La quinta giornata di campionato si è conclusa con una sconfitta pesante per i nostri giallorossi, superati 4-1 dal Gelbison. Nonostante un primo tempo ben giocato, chiuso sullo 0-0, il nostro Atletico Uri ha dovuto fare a meno di Mattia Piacente, costretto alla sostituzione dopo i gravi fatti accaduti durante l’intervallo.
Purtroppo, quanto successo negli spogliatoi getta un'ombra pesante sulla partita e sul fair play, valori che dovrebbero essere sempre al centro del nostro sport. Mattia Piacente è stato vittima di una vile aggressione da parte di un membro dello staff del Gelbison, che lo ha colpito violentemente al volto. Solo l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente, ma l’episodio resta gravissimo e merita una ferma condanna.
Il calcio è passione, competizione e rispetto. Quanto accaduto oggi non rappresenta questi valori".
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In serata, è arrivata la versione dei fatti da parte della Gelbison:
"In merito alle gravi accuse mosse dalla società Atletico Uri al termine della partita disputata oggi presso il Campo Tenente Vaudano di Capaccio, la Gelbison intende respingere con fermezza tali insinuazioni, ritenendole totalmente infondate e finalizzate a distorcere la realtà dei fatti.
La nostra società, che ha sempre fatto del fair play e dell’ospitalità i propri valori fondanti, non è mai stata accusata di episodi di violenza o scorrettezza nei confronti degli avversari. Al contrario, abbiamo sempre ricevuto ringraziamenti e apprezzamenti per il nostro comportamento sia in campo che fuori. Quanto riportato dalla società ospite appare, ai nostri occhi, come il copione di un teatrino architettato a tavolino per giustificare una sconfitta pesante.
Gli ospiti, infatti, sono arrivati a Capaccio carichi di tensione e pregiudizi, manifestati già nei giorni precedenti quando hanno richiesto di anticipare l’inizio della gara. Nonostante le difficoltà organizzative, la Gelbison ha accolto la richiesta giocando alle 14:30, probabilmente un orario non soddisfacente per loro.
Se proprio dobbiamo parlare di comportamenti scorretti e di mancanza di rispetto, siamo noi a denunciare la condotta poco civile tenuta dall’Atletico Uri durante la giornata. Abbiamo messo a loro disposizione borracce, palloni e tutto il materiale necessario, che ci è stato restituito danneggiato. Questo atteggiamento non solo non rispecchia i valori del calcio, ma è una chiara mancanza di rispetto nei confronti della nostra ospitalità.
Inoltre, il nostro staff medico si è prodigato, come sempre, per garantire la salute e la sicurezza di tutti i giocatori in campo, intervenendo anche a favore degli atleti avversari. In particolare, abbiamo messo a disposizione la nostra ambulanza per soccorrere un giocatore dell’Atletico Uri che si era infortunato durante il gioco, dimostrando ancora una volta il nostro spirito di collaborazione e rispetto.
Le accuse di aggressione mosse nei nostri confronti appaiono premeditate e dettate unicamente dal risultato sul campo. Questi tentativi di gettare discredito sulla nostra società sono vergognosi e rispediamo al mittente tutte le insinuazioni. La nostra storia parla per noi: la Gelbison ha sempre mantenuto una condotta esemplare sia dentro che fuori dal rettangolo di gioco.
Invitiamo, pertanto, la società Atletico Uri a riconsiderare le proprie accuse e a confrontarsi con le numerose società che, nel corso degli anni, sono state ospitate dalla Gelbison e che possono testimoniare la correttezza del nostro operato.
Il nostro calcio è fatto di rispetto, lealtà e ospitalità. Non ci faremo trascinare in teatrini che nulla hanno a che fare con questi valori".